Giornata internazionale in commemorazione del disastro di Chernobyl

Pagina pubblicata in data 26 aprile 2021
Aggiornata il 22 agosto 2022

È la notte tra il 25 aprile ed il 26 aprile del 1986. Il personale della centrale atomica di Chernobyl perde il controllo del quarto reattore a causa di una serie di "errori" che portaranno alla sua esplosione.

Come ha raccontato la mini serie "Chernobyl" alla base del disastro sembrano esserci stati una serie di errori condotti durante il corso di un test di sicurezza effettuato sul reattore nucleare RBMK numero 4.

Il test era stato condotto allo scopo di simulare un black out elettrico per elaborare una soluzione per mantenere freddo il reattore il tempo necessario a ristabilire l’alimentazione elettrica d’emergenza.

Durante il test che provocò l’incidente la potenza del reattore venne progressivamente abbassata. Per tutto il periodo del test il reattore lavorò in condizioni instabili, senza che nessuno degli addetti si accorgesse della situazione.

Una serie di fattori portarono quindi il reattore n. 4 ad esplodere e a disperdere su un'area molto vasta attorno alla centrale una nuvola di materiale radiottivo.

Nonostante il rapido intervento dei vigili del fuoco delle vicine stazioni di Pripjat’ e Černobyl’, per molti giorni fu impossibile bloccare l’emissione radioattiva del reattore.

I dirigenti sovietici inviati sul posto a verificare la situaizone, adottarono delle misure piuttosto "improvvisate" per sigillare il reattore. Di fronte alle dimensioni del disastro, furono costretti a organizzare l’evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 336 000 persone.

Il partito comunista sovietico non riuscì ad evitare la divulgazione della notizia al di fuori dei confini dell'Unione Sovietica e di conseguenza le pesanti ricadute sulla credibilità ed il prestigio tecnico-scientifico dell’Unione Sovietica

La nube radiottiva che fuoriscì dal reattore, raggiunse in pochi giorni l’Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia, toccando l’Italia, la Francia, la Germania, la Svizzera, l’Austria e i Balcani, fino a porzioni della costa orientale del Nord America.

Grande scontro c'è stato sui numeri delle persone morte in conseguenza dell'esplosione. Un rapporto redatto da agenzie dell’ONU (OMS, UNSCEAR, IAEA e altre) conta 65 morti accertati e più di 4000 casi di tumore della tiroide nella popolazione fra gli 0 ed i 18 anni. Larga parte dei quali attribuibili alle radiazioni. La maggior parte dei casi sembra sia stata trattata con prognosi favorevoli.

Molte associazioni, in testa Greenpeace, contestano questi numeri. Greenpeace dichiara che 6 milioni di decessi a livello planetario possono essere riconducibili all'incidente di Chernobyl in un periodo di 70 anni.

Dott. Francesco Russo